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Channel: Diritti Archivi | Giulia Sermoneta
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Giulia ne la “Tana dei cretini”

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Photoshow 2010, Roma

Non volevo scrivere questo post, non volevo scrivere le solite parole femministe, non sono una femminista e mi odio per quello che andrò a scrivere, ma purtroppo sono stanca. Stanca di come noi donne veniamo trattate nel mondo della fotografia.

La cosa brutta non è il trattamento che riceviamo dai non addetti ai lavori, da chi guarda le nostre foto o da chi le giudica, ma di chi ci sta proprio dentro: fotografi e tecnici della fotografia, tutti di sesso maschile (ad esempio ancora ricordo tutte le botte che ho ricevuto da omoni grandi e grossi ai set fotografici del photoshow di due anni fa, per dire eh).

Ieri purtroppo ne ho avuta l’ennesima conferma, e questa volta ho anche i testimoni, anzi il testimone.

Tutti conosciamo il piccolo problema che ho avuto con la mia D40, quindi in questi giorni ho chiesto un po’ di preventivi per sistemarla.

Venerdì telefono a questo posto (dopo non aver ricevuto risposta via e-mail), che chiameremo simpaticamente “La tana dei cretini”, spiegando il mio problema, per avere in linea di massima una stima di tempi e costi per aggiustarla e mi è stato detto che comunque per telefono non era possibile avere una risposta. Ok, ci può stare, ve la porto. C’è da dire comunque che qualche giorno prima mio padre (quindi una voce maschile) ha chiamato un altro posto e gli è stato detto senza problemi quanto sarebbe venuto a costare e in quanto tempo l’avrebbero aggiustata. Vabbè.

Ieri, sacrificando altri impegni, sono riuscita a passare a “La tana dei cretini”. Spiego il mio problema alla ragazza che sta al banco, la mia macchina viene passata al laboratorio per capire quale fosse il problema (e toh, era lo stesso che avevo detto io via telefono) e aspetto. Giustamente. Dopo 10 minuti esce la persona che aveva visto la D40 e mi dice (probabilmente parla con me perchè avevo la batteria in mano e il borsone della nikon a tracolla):
«Allora, c’è da cambiare il display e da pulire il sensore che è parecchio sporco»
Comunque la pulizia non te l’ho chiesta.
E io: «Sì, immaginavo, e quanto viene a costare tutto?»
Lui si gira verso Lucio e dice: «X euro»
Cioè capito? Si gira verso un essere umano maschile. Perchè? Perchè io sono una femminuccia che si è fatta regalare una reflex per accontentare un capriccio? Hai sbagliato, stronzo.
Al che io gli chiedo: «E in quanto tempo verrà sistemata»
E questo qua, con un tono abbastanza antipatico: «Quando serve a te?»
Ma che risposta è? Cioè suppongo ci siano dei tempi tecnici per sistemare un oggetto, no?
E io, con tono ancora più antipatico: «Anche tutti i giorni in realtà»
E lui, chiaramente un po’ in difficolta: «Ah ok, allora scriveremo che è un lavoro che va fatto urgentemente»
Stringendo stringendo non mi è stato detta una stima sui tempi. Arivabbè.

Io, che ero entrata per avere un preventivo, prendo la mia macchina e dico: «Grazie, allora adesso ci penso».
Questo mi guarda male e io, sbagliando, mi metto anche a giustificarmi sul perchè ci dovevo pensare. Costui saluta simpaticamente con un “Vabbè, arrivederci”.

Ora, voi pensate quello che volete, ma io ci scommetto qualsiasi cosa che un uomo di cinquanta anni, se si fosse presentato con il mio stesso problema, non avrebbe ricevuto lo stesso trattamento. Ne sono più che sicura.

Non credo neanche sia stata solo una mia sensazione, ma mi sono sentita di merda uscita da “Tana dei cretini”.

Sto ancora decidendo se cambiare corpo macchina, un cambio che comunque era previsto prima o poi, o se farla sistemare. Ma sicuramente a “Tana dei cretini” io non ci tornerò più.

ps: come “promesso”, oggi ho tolto dalla sidebar la possibilità di donare qualche cosa per sistemare la macchina o eventualmente prenderne una nuova, se ci fosse qualcuno ancora interessato a donare può comunque contattarmi in privato.


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